Premio Saiardi a ricercatori del Centro Sythesis
Durante il Convegno Nazionale della Società Italiana di PsicoOncologia che si è svolto lo scorso 24,25,26 ottobre 2013 a Cosenza ad Alessandro Toccafondi e Andrea Bonacchi è stato conferito il premio Saiardi per la ricerca presentata con il titolo:”Bisogni complementari sottendono l’uso delle medicine complementari in oncologia“.
Di seguito riportiamo l’abstract dello studio prensentato a Cosenza:
“BISOGNI COMPLEMENTARI” SOTTENDONO L’USO DELLE MEDICINE COMPLEMETARI TRA I MALATI ONCOLOGICI”
Bonacchi A.1,2, Toccafondi A. 2 & Miccinesi G. 1
1Isitituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica (ISPO) della Regione Toscana
2Centro Studi e Ricerca Synthesis
e-mail: andreabonacchi@centrosynthesis.it
Obiettivo dello studio: Ricerche in ambito internazionale indicano un crescente uso di Terapie Complementari (CTs) tra i malati oncologici sia in Europa che in Nord America. Poiché i dati che riguardano l’uso delle CTs tra i malati con cancro in Italia erano scarsi e discordanti abbiamo di recente svolto uno studio per valutare le caratteristiche demografiche e psicologiche dei pazienti italiani con tumore che usano CTs e i benefici da loro percepiti (Bonacchi, A., et al. Use and Perceived Benefits of Complementary Therapies by Cancer Patients Receiving Conventional Treatment in Italy, J Pain Symptom Manage. 2013 Jul 31). Metodo: 803 pazienti provenienti da sei Dipartimenti Oncologici della Toscana sono stati intervistati riguardo l’uso di CTs e hanno compilato tre questionari per esplorare il distress psicologico (Psychological Distress Inventory – PDI), un fattore di resilienza denominato Sense of coherence (SOC– 3) e i bisogni percepiti (Needs Evaluation Questionnaires – NEQ). I pazienti inclusi nello studio avevano diverse sedi primarie del tumore ed erano in diverse fasi della malattia e del processo di cura. Risultati: Al momento del rilevamento il 37,9% dei pazienti stavano usando uno o più tipi di CTs; prevalenza alta e in accordo con le medie europee. I tipi più usati di CTs erano diete ed integratori alimentari (27.5%), erbe (10.8%), omeopatia (6.4%), e tecniche mente-corpo (5.5%). Un’alta percentuale di pazienti informano i loro medici dell’uso di CTs (66.3%) e riferiscono benefici (89.6%); il 75.2% dei pazienti hanno usato CTs nel passato. L’analisi multivariata ha evidenziato che pazienti giovani, donne, che avevano usato in passato medicine complementari e alternative hanno maggiore probabilità di utilizzare almeno un tipo di CTs nel presente. Diversi tipi di CTs hanno differenti predittori. Tra i fattori psicologici il Sense of coherence è risultato positivamente associato con l’uso di CTs sia nel passato che nel presente. Un aspetto interessante di questo studio, che desideriamo presentare qui per la prima volta, riguarda la relazione tra bisogni espressi dai pazienti e l’uso di CTs. Il fatto che la presenza di bisogni non soddisfatti nel contesto di cura convenzionale sia una molla che spinge a scegliere di usare le CTs è un aspetto da lungo discusso ma ricerche su questo tema sono sorprendentemente poche e parziali. Nel nostro studio i pazienti hanno compilato il NEQ uno strumento che con 23 item esplora la presenza/assenza di bisogni in cinque aree fondamentali: 1) bisogni di informazione e comunicazione, 2) di assistenza e cure, 3) materiali ed economici, 4) psicoemotivi, 5) relazionali. I principali bisogni che sono risultati correlati con l’utilizzo di CTs sono: il bisogno di coinvolgimento nelle scelte terapeutiche (p = 0.01), il bisogno di parlare con uno psicologo (p = 0.01), il bisogno di parlare con un assistente spirituale (p = 0.02); è risultato invece significativamente più espresso nei pazienti che non usano le CTs il bisogno di aiuto per mangiare, vestirsi, ecc. (p = 0.02). Conclusioni: La conoscenza dei bisogni che sottendono la scelta di orientarsi all’utilizzo di CTs può offrire spunti di riflessione anche per implementare l’efficacia degli interventi nei contesti di cura convenzionali.