Pensieri e parole
Lezione di vita
Che cosa avete imparato quest’estate? Io soltanto una cosa, ma importante. Me ne stavo in spiaggia libera, all’ora in cui gli ombrelloni riflettono l’ombra di uno stecchino, e guardavo malinconicamente i relitti di una festa della sera prima – bottiglie, bicchieri, gusci spolpati di anguria – disseminati sulla sabbia rovente. Un tizio intorno ai cinquanta (molto ben portati) si è avvicinato a una comitiva di ragazzi sonnecchianti. Saltellava per via della sabbia, e della rabbia. L’ho sentito urlare: «Vi sembra il modo di lasciare uno spazio pubblico? E guardatemi mentre vi parlo! Io, alla vostra età…». Ho girato la testa: per l’imbarazzo che mi provocano le frasi fatte, ma soprattutto per osservare la compagna del tizio, che aveva afferrato dei sacconi di plastica e cominciato a scaraventarvi dentro bottiglie rotte e bicchieri appiccicosi. Allora anche il tizio ha smesso di sgridare i ragazzi e ha raggiunto la donna. I due hanno lavorato sodo, in silenzio e sotto il sole. Giunti al decimo saccone, li ho visti correre in mare a rinfrescarsi. Ma quando sono usciti dall’acqua per andare a completare l’opera, la scena era completamente cambiata. I ragazzi si erano alzati tutti e, sacconi alla mano, stavano rimuovendo gli ultimi resti della loro bisboccia, in silenzio e sotto il sole. Lì ho capito la cosa importante. Che le ramanzine, i discorsi, le parole in genere sono sterili. L’unica forza che smuove i cuori è l’esempio. Il gesto che accompagna o sostituisce le parole.
(La donna dei sacconi era mia moglie. Quanto al tizio, si sarà capito…).
Massimo Gramellini
dalla rubrica “Buongiorno” su LaStampa.it (settembre 2012)