IL “Sé” E L’INCONSCIO SUPERIORE
di Andrea Bonacchi
Il Sé transpersonale
In Psicosintesi si riconosce l’essere umano in possesso di una natura che nella sua essenza più intima e profonda, nella sua “anima” potremmo dire, è positiva, saggia, pura, di bontà. Roberto Assagioli usa la parola “Sé” (distinto dal “sé personale” o Io-regista, centro della personalità) per indicare questa natura ultima dell’essere umano.
Vari pensatori e guide spirituali hanno riconosciuto e riconoscono la presenza in noi di una parte profondamente saggia, positiva e luminosa; ad esempio:
Afferma il XIV Dalai Lama: “ Riflettere sull’immenso potenziale che giace nel profondo del nostro essere, capire che la natura della mente è essenzialmente purezza e bontà e meditare sulla sua luminosità consentono di acquistare fiducia in se stessi e coraggio.”
Jack Kornfield (uno dei principali insegnanti Buddhisti negli Stati Uniti; pratica da quasi 40 anni ed ha avuto un ruolo di primo piano nell’introduzione della meditazione di consapevolezza e della meditazione vipassana in Occidente): “…ricordatevi della chiara luce, la pura luce radiosa della stessa vostra natura. Essa è immortale.”
Marco Aurelio (tratto da Pensieri VII, 59): “Scava dentro di te; dentro è la fonte del bene, e può zampillare inesauribile, se continuerai a scavare.”
Anna Frank: “Nonostante tutto continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo”.
Assagioli così descrive il Sè: “[il Sé è] l’Io superiore, eterno, che risiede nei più alti livelli dello spirito, scintilla divina sprizzata dalla grande fiamma centrale. Individuale e universale allo stesso tempo, è immobile, stabile, immutabile, quindi diverso [dal supercosciente in cui] vi sono contenuti di vario genere, attivi, dinamici, mutevoli. Nella psicosintesi realtà di cui si può avere diretta e sicura consapevolezza: l’io cosciente [che ne] è emanazione o proiezione può divenire, in vario modo o misura, consapevole. È impossibile nella maggior parte dei casi averne una esperienza completa, ma è bene conoscerne le caratteristiche e avere l’esperienza della sua guida.” (Tratto da “Comprendere la Psicosintesi” ed Astrolabio, pag. 121)
Il Sé si esprime nella vita di ognuno, e la sua espressione è mediata dalla natura fisica-biologica e dalla personalità. La percezione e la manifestazione del Sé è resa difficile, incerta, rara a causa dei numerosi limiti e delle tante problematiche in cui ci dibattiamo a livello sia fisico, che psicologico e relazionale.
Il Superconscio
I contenuti inconsci vengono riferiti come relativi all’inconscio superiore se attengono al vero, bello, buono. Essi nel diagramma detto dell’Ovoide di Assagioli sono rappresentati prossimi al Sé in quanto sono quei contenuti dell’inconscio affini per qualità al Sé.
Scrive Roberto Assagioli: “[Con le parole “Superconscio” o “Inconscio superiore” si intende la] Sfera superiore della psiche, livello psichico superiore a quello ordinario, [da cui] provengono le intuizioni e le aspirazioni superiori, le creazioni geniali, gli imperativi etici, gli slanci all’azione altruistica, gli stati di illuminazione, di contemplazione, di estasi. Ivi risiedono, allo stato latente e potenziale, le energie superiori dello spirito.”(Tratto da “Comprendere la Psicosintesi”, ed Astrolabio, pag. 66)
[…] la realtà del supercosciente non ha bisogno di essere dimostrata; è una esperienza e, quando ne diventiamo consapevoli, costituisce uno di quelli che il Bergson ha così bene chiamati “i dati della coscienza” i quali hanno in sé stessi la propria evidenza e la propria prova. E’ una esperienza diretta come quella di un colore, di un suono, di un sentimento. Nessuno può, né ha bisogno di dimostrare la sensazione del rosso o del verde, della gioia o del dolore; per chi ne ha l’esperienza sono una realtà psicologica. (Tratto da “Lo sviluppo transpersonale ”, ed Astrolabio, pag. 21)
Il contatto della nostra coscienza con contenuti dell’inconscio superiore può avvenire per via discendente (intuizioni, illuminazioni, ispirazioni) o ascendente (elevazione del nostro centro di coscienza ad esempio attraverso specifiche tecniche, meditazioni in particolare).
Vi sono in psicosintesi alcune tecniche e meditazioni appositamente sviluppati per facilitare il contatto con il Sé e con contenuti dell’inconscio superiore. Ne sono un esempio le meditazioni recettive e le visualizzazioni del “vecchio saggio” e del “tempio del silenzio”. Tali tecniche è opportuno che vengano usate da persone con una solida psicosintesi personale.