Scheda per il riconoscimento e la descrizione di una subpersonalità
Andrea Bonacchi
Il lavoro sul riconoscimento delle nostre subpersonalità è molto utile per poter comprendere e trasformare noi stessi.
Possiamo conoscere più approfonditamente le nostre subpersonalità una ad una; per fare questo è molto utile per ciascuna subpersonalità provare a dare risposta ad alcune domande quali ad esempio: Quale mio bisogno o desiderio esprime? Quale mia paura esprime? In quali relazioni, situazioni e circostanze tende principalmente ad esprimersi? Quali emozioni più frequentemente la caratterizzano? Qual è il suo motto (il motto che riassume il suo modo di pensare)? Attraverso quali atteggiamenti fisici e comportamenti si manifesta? Quale posto e spazio ha nella mia vita? Quale immagine può rappresentarla (simbolo)? In che modo mi è utile? In che modo mi danneggia? (Per praticità puoi usare: Caratteristiche salienti di una subpersonalità – scheda). Le risposte nel loro insieme tratteggeranno il ritratto di quella subpersonalità.
Dopo avere risposto alle domande di solito si è pronti per dare un nome alla subpersonalità (come ad es. “il pagliaccio”, “il giudice severo”, “la crocerossina”, “Mata Hari”, “Re Salomone” etc.). Dandogli un nome riconosciamo pienamente quella subpersonalità come nostra.
Molto utile è anche fare un disegno che raffiguri il simbolo che per noi rappresenta quella subpersonalità.
Lavorando su noi stessi a questa “mappatura” delle subpersonalità andremo a chiarificare sempre più il quadro caleidoscopico delle diverse parti che compongono la nostra personalità nel suo insieme. Riconoscere le nostre diverse subpersonalità è inoltre la necessaria premessa per imparare a gestirle e ad utilizzarle per l’espressione creativa di noi, per la nostra crescita e per il benessere nostro e degli altri.