(Archivio Assagioli – Firenze)
1°. Principio, valore e necessità dell’ascetica; purificazione, distacco, controllo e disciplina; raggiungimento del pieno dominio di sé, della libertà interiore e della plasticità.
Ascetismo è ginnastica psichica, morale e spirituale.
2°. MODI DI PRATICARE L’ASCETISMO
a) Ascetismo antico. Era efficace e spesso eroico, ma usava metodi artificiali spesso troppo violenti: mirava troppo a produrre il dolore fisico, era concepito in modo troppo separativo, e tendeva spesso a divenire fine a se stesso.
b) Concezione moderna, libera dell’ascetismo: accettazione e uso delle prove imposteci dalla vita quotidiana quale disciplina ascetica.
VANTAGGI:
È l’ascetismo scelto da Dio per noi, quindi ha tutte le garanzie che sia proprio adatto ai nostri bisogni. È assurdo imporsi delle nuove prove da noi stessi se non sappiamo ancora superar bene, spiritualmente, quello che la vita quotidiana ci porta (sarebbe ridicolo portare un cilicio e brontolare per il tempo cattivo, per il tram affollato e per gli ostacoli o i problemi individuali). Solo chi sa superare bene queste prove può permettersi il lusso di procurarsene delle nuove!
Ciò che importa è l’atteggiamento interiore ascetico, cioè l’atteggiamento costante di considerare ogni evento e incidente della vita quotidiana quale prova ed esercizio di ginnastica interiore, quale lezione e messaggio di Dio.
Ciò trasfigura la vita quotidiana: spiritualizza le attività più comuni e prosaiche, la rende poetica, interessante e romantica, e diventa un’opera d’arte spirituale.
Allora le punture di spillo, le piccole noie, come le percosse, le ingiustizie, le complicazioni e le fatiche, vengono accolte con animo generoso, con volto sorridente. La loro accettazione, armonizzazione e superamento vengono fatti non come fini a se stessi, non come dovere increscioso, ma come preziosa occasione di sviluppo di virtù e di poteri spirituali.
Allora ogni piccola vittoria è una pura gioia.
Questo è il nostro ascetismo.
Ascetica della gioia.